Storia dell'Olanda

Storia dell'Aja

Storia dell'AjaDiversamente dalle altre città olandesi, L’Aja non ha origine come un agglomerato commerciale, crocevia di importanti strade e fiumi navigabili. Testimonianze archeologiche indicano che nell’epoca pre-istorica la zona era già nota per le proprie caratteristiche agricole e di pesca, la vera storia della città governativa olandese inizia solo nel perido medievale.

Den Haag, conosciuta anche con i nomi L’Aja, The Hague e ancora s-Gravenhage, fu fondata nel 1248 da Guglielmo II re della Germania, Conte d’Olanda e Rex Romanorum, cioè designato all’incoronazione come imperatore del Sacro Romano Impero. Guglielmo, la cui patria d’origine era l’Olanda, era anche conosciuto per aver ereditato il trono dall’imperatore tedesco Federico II, dopo che questi venne scomunicato.
Il Re aveva sempre nutrito un  interesse particolare per l’area dell’attuale città che allora altro non era che una grande foresta che si estendeva da Gravenzande a Leiden; oggi i soli resti dell’antica foresta si possono visitare presso la zona di ‘Haagse bos’. I Conti d’Olanda già nell’XI secolo possedeva una tenuta in questa selvaggia zona boschiva, nelle vicinanze di un piccolo laghetto che oggi porta il nome di Hofvijver.

Le origini della città iniziarono, con precisione, con l’edificazione di un castello in una zona boschiva non distante dal mare, dove Guglielmo pianificava di vivere dopo la sua incoronazione; egli fu tuttavia ucciso in battaglia poco prima che ciò potesse avvenire. Il compito della nobiltà locale fu da allora quello di vegliare sulla corte del defunto Re e fu così che vennero costruite sontuose dimore e residenze atte ad ospitare un numero sempre maggiori di persone. Ben presto si sviluppò un piccolo agglomerato urbano tra residenti, commercianti ed artigiani.
Nonostante gli sforzi compiuti da Floris V (figlio di Guglielmo II) nel realizzare il sogno del padre, i lavori di costruzione del castello vennero sospesi anche se nel complesso esso sopravvive ancora oggi (come per esempio la “Sala dei Cavalieri” usata tuttora dal sovrano olandese per il discorso annuale al popolo).

Successivamente, L’Aja venne consacrata dai Conti d’Olanda come centro amministrativo e governativo della regione: la scelta cadde su questo piccolo, e ancora poco importante villaggio, per via di un compromesso politico raggiunto dalle più importanti città allora esistenti (Leiden, Delft e Dordecht); la motivazione di questa decisione era legata al tentativo di arginare le tensioni tra le città stesse e creare così un punto d’equilibrio. La stessa politica di neutralità vige tuttoggi e L’Aja sin dai tempi antichi è la sede del governo e della monarchia olandese, pur non essendo la capitale del paese.
Per tenere l’amministrazione urbana e governativa sotto controllo, impedendole pertanto di accrescere d’importanza, non venne mai concesso a L’Aja lo status di città, fattore confermato dallo storico divieto di costruire mura difensive. Questa decisione si dimostrò disastrosa durante la Guerra di Ottanta anni con la Spagna, in quanto le truppe nemiche furono in grado di impossessarsi della città con facilità e senza incontrare troppa resistenza, stabilendovi il loro quartier generale.

Nel XVII secolo L’Aja crebbe d’importanza, divenendo uno dei principali centri diplomatici ed intellettuali d’Europa.
Lo status di città fu finalmente garantito a Den Haag da parte delle forze d’occupazione francesi nel 1806, diversi secoli dopo la maggior parte delle altre città olandesi; da qui, il detto “Den Haag non è una vera città, ma un semplice villaggio”.
Il ventennio di occupazione francese produsse effetti molto profondi: nel 1795 Den Haag fu proclamata capitale della Repubblica d’Olanda, mantenendo il ruolo assegnatole fino al 1808; l’incoronazione di Guglielmo I (primo re d’Olanda), nel 1815, pose fine ai 200 anni di governo repubblicano e avviò il paese verso la monarchia costituzionale, la cui sede è ancora oggi a L’Aja.

A causa di questa sua storia peculiare, L’Aja non ha un vero e proprio centro storico come invece le sue vicine Delft e Leiden. Sono tuttavia notevoli le estensioni urbane avenute nella città dopo il 1850, quando il governo cominciò a rivestire un ruolo di rilievo nella società olandese.
Verso l’inizio del XX secolo Den Haag venne spesso preferita ad altre città europee come sede di conferenze di pace, fino a diventare luogo permanente di storiche conferenze internazionali; i lavori di costruzione del Palazzo della Pace vennero ultimati nel 1913. Ancor oggi L’Aja è la sede di ben 80 ambasciate nonché della Corte di Giustizia Internazionale e dei noti Tribunali Penali Internazionali (compresa la International Criminal Court).
Agli inizi della seconda guerra mondiale, la maggior parte dei cittadini ebrei di Den Haag, che fino ad allora contava sulla più grande comunità del Paese, fu deportata e, nello stesso anno, alcune parti della città furono seriamente danneggiate dalla costruzione dell’Atlantikwall, il “Muro Atlantico” che venne innalzato dalle truppe tedesche attraverso alcune parti della città e che portò all’abbattimento di interi quartieri. Il Muro Atlantico era un vasto sistema di fortificazioni costiere ideato come difesa contro l’anticipata invasione del continente da parte delle truppe anglo-americane.
Dopo la fine della guerra, L’Aja divenne velocemente il più grande sito di ricostruzione in tutta Europa e con una notevole e sempre crescente espansione demografica e urbanistica, tanto che nel 1965 la sua popolazione toccò i 600 mila abitanti.
Nei due decenni successivi tuttavia, la tendenza demografica (soprattutto da parte della classe medio-alta) fu quella di lasciare Den Haag per stabilirsi in piccoli centri fuori città; come già accadeva in altre città olandesi  la caratteristica fu quella di presentare un centro storico povero e quartieri periferici ricchi.
Recentemente si sono compiuti degli sforzi per cercare di includere alcune di queste cittadine periferiche dentro ai confini cittadini, ma questo progetto non ha avuto troppo successo a causa delle forti resistenze incontrate.

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