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L’anima a luci rosse di Amsterdam in via d’estinzione?
Nella letteratura da viaggio il quartiere a luci rosse di Amsterdam viene annoverato tra quei luoghi da visitare prima di morire. Oggi ad essere a rischio di estinzione è proprio lui, il celebre quartiere simbolo della tradizione tollerante della cultura olandese.
Da secoli, il noto quartiere olandese, meglio conosciuto a livello internazionale con il nome di Redlight district Zeedijk, è una delle attrazioni turistiche principali della città, non solo per essere uno dei quartieri più antichi di Amsterdam, ma soprattutto per essere residenza di prostitute e sexyshops, sin dal XIV secolo.
La sua sopravvivenza nei secoli è dovuta alla ben nota politica di tolleranza dello Stato olandese che, tra i coffee shops (vere e proprie mercerie e bars legali della compravendita di droghe leggere) e quartieri a luci rosse, ha fatto di Amsterdam una delle città più visitate al mondo.
Il simbolo di questa tolleranza, diventato poi insieme ai mulini a vento e ai tipici zoccoli, il simbolo dell’Olanda intera, è appunto a rischio di chiusura: l’amministrazione cittadina guidata dal sindaco Job Coehn e dal suo vice Loodewijck Asscher, ha infatti in programma una politica di ‘bonifica’ del quartiere, già iniziata con la ‘ristrutturazione’ di alcune vetrine, che dalla esposizione 'carnale' sono passate a quelle dell’abbigliamento!
Lo sviluppo urbano della zona prevede la totale estinzione degli shops e delle vetrine del quartiere con la nuova edificazione di alberghi e residenze private di lusso, il tutto attaverso l’abile gestione della società immobiliare NV Stadsgoed.
Probabilmente il guadagno per il comune di Amsterdam, almeno a breve termine, è notevole; le cifre ufficiose parlano di 26 milioni di euro per 17 palazzi lungo i caratteristici canali, quella ufficiale di soli 15 milioni.
L’amministratore comunale Bob van Schijndel ammette che il comune vuole solo un certo tipo di prostitute, definite ‘bona fide’. È noto, a questo proposito, il fatto che il comune abbia già acquistato un numero indefinito di edifici dal magnate dell’industria del sesso Charles Geert, a quale scopo? La protesta in atto conferma il vero intento: quella di rivendere i palazzi per pura speculazione edilizia.
Ed ecco arrivare le prime proteste dei cittadini, i primi scontri della popolazione e delle varie associazioni (di categoria o meno...) con l’amministrazione comunale; questa prima settimana di febbraio ci sarà la prima grande manifestazione, preannunciata a toni piuttosto piccanti.
Chissà chi vincerà; è vero che oggi ad Amsterdam una camera d’albergo con panorama sui tipici canali potrebbe anche costare oltre i 200 euro a notte e che a confronto, le prestazioni delle prostitute o uno spinello a 4 euro non mantengono nessuno, d’altra parte tuttavia, senza questi tradizionali quartieri, la curiosità turistica non avrà più Amsterdam nel cuore.