Politica e istituzioni olandesi
Legalizzazione della prostituzione in Olanda
L’Olanda è conosciuta per il suo atteggiamento liberale nei confronti della prostituzione.
L’approccio olandese è stato sempre all’insegna del pragmatismo. Benchè definita amorale, la prostituzione è stata legalmente accettata in Olanda fin dal Medio Evo, anche se allora era confinata fuori dale mura della citta’. Fu solo in seguito all’occupazione spagnola del XVI secolo e al successo di Protestantesimo e Calvinismo che la prostituzione venne proibita dalla legge.
Fu Napoleone a riprendere l’uso di regolamentare la prostituzione agli inizi del XIX secolo nel tentativo di limitare il contagio di malattie veneree tra i suoi soldati: egli obbligo’ cosi’ le prostitute a registrarsi e a sostenere dei controlli medici regolari.
L’Olanda continuo’ poi sulle linee guida tracciate da Napoleone, ma la prostituzione continuo’ ad essere condannata dalla morale pubblica e a venire considerata come un “male necessario”.
Oggi la prostituzione è definita come una professione legale: le prostitute hanno accesso alla previdenza sociale, possono riunirsi in sindacati, devono pagare le tasse e, da un punto di vista legale, sono generalmente trattate come chiunque lavori in proprio. Secondo uno studio condotto nel 2000 sembra ci siano circa 25,000 prostitute ad esercitare la professione su base annuale. Un 30% circa e’ di origine olandese, mentre il resto proviene da America Latina, Est Europa, Africa e Asia.
Ci sono varie forme di prostituzione in Olanda: la piu’ comune è quella dei sex clubs e delle case private, mentre una percentuale minore esercita la prostituzione in vetrina, nei servizi che forniscono compagnie, in casa propria o in strada. Nei Paesi Bassi ci sono ben 12 quartieri con prostituzione in vetrina, ma i piu’ famosi di tutti sono senz’altro i quartieri a luci rosse di Amsterdam, il De Wallen e il Zeedijk che con i suoi 6,500 m2 attirano ogni anno migliaia di turisti.
Nonostante siano stati fatti grandi sforzi per legalizzare il fenomeno quanto piu’ possibile, l’Olanda è ancora una delle destinazioni primarie per il traffico di esseri umani le cui vittime provengono in larga parte dall’Africa, dai paesi dell’ex Unione Sovietica e dell’Est Europa. Il governo e le forze dell’ordine si impegnano costantemente per escogitare nuovi mezzi per arginare questo disgustoso fenomeno: recentemente è persino apparsa una campagna pubblicitaria diretta ai clienti stessi esortandoli a denunciare eventuali segni di coercizione.
Negli ultimi decenni anche la critica sociale verso la prostituzione è cambiata e i recenti sondaggi mostrano che la maggioranza degli olandesi si pronuncia a favore della legalizzazione della prostituzione e della sua accettazione priva di condanne morali.
Articolo di Silvia Baldi