Personaggi famosi olandesi
Baruch Spinoza
"Dopo che l’esperienza mi ha insegnato che tutto ciò che per lo più accade nella vita comune è vano e futile … mi sono alla fine deciso a ricercare se non potesse esserci qualcosa che fosse un vero bene e fosse anche comunicabile, e tale che, da solo, cioè quando tutti gli altri fossero respinti, bastasse ad appagare l’animo".Trattato sull’emendazione dell’intelletto(1661),
Baruch Spinoza nacque ad Amsterdam il 24 novembre 1632 da una famiglia di mercanti ebrei sefarditi di origini origini spagnole stabilitisi in Portogallo e poi fuggiti in Olanda in seguito alle pressioni dell'intolleranza religiosa cattolica seguita all'annessione del Portogallo da parte della Spagna. .
La sua educazione iniziale si svolse nella comunità israelitica di Amsterdam (detta «Talmud Torah», ovvero «studio della legge), dove poté studiare l'ebraico e i testi biblici, ma anche impratichirsi con i classici latini (Cicerone e Seneca) e cominciare lo studio della scolastica e di filosofi contemporanei come Bacone e Descartes (Cartesio) che insegnava nella vicina Leida.Completò la sua educazione presso un libero pensatore di formazione cattolica, il gesuita Franciscus van den Enden. L'ambiente ebraico in cui crebbe era altrettanto chiuso e conservatore di tanti altri ambienti religiosi rigidamente ortodossi. Spinoza era insofferente della rigida ortodossia ebraica. Per questo motivo si arrivo a uno scpontro in cui finì per essere scomunicato ed espluso dalla sua comunità nel 1656, gli venne proibito di frequentare la sinagoga, perfino i suoi parenti lo allontanarono, la sorella tentò di diseredarlo, uno membro della comunità particolarmente fanatico tentò di pugnalarlo. Non si sa cosa sia successo tra Spinosa e la sua comunità per arrivare a tanto. Disponiamo solo del documento di 'cherem' un resoconto che fu stilato per l'occasione dai reggenti della comunità, pieno di ingiurie e di maledizioni.
Spinoza lasciò dunque Amsterdam per stabilirsi in un villaggio (Rijnsburg, presso Leyda), quindi trovò sistemazione a L'Aja. In osservanza al precetto rabbinico di imparare un mestiere manuale, Spinoza era diventato molatore e tagliatore di lenti ottiche, cosicché riuscì a mantenersi autonomamente, venendo a rifiutare più volte aiuti in denaro e incarichi professionali (nel 1673 rifiutò di insegnare all'Università di Heidelberg) per salvaguardare, come egli stesso ebbe a dire, la sua libertà di pensiero. Condusse un'esistenza appartata e modesta, guadagnandosi da vivere solo col suo lavoro di tornitura e pulitura di lenti per occhiali. Fu però in stretto contatto epistolare con molti dei maggiori studiosi del suo tempo, come Christian Huyghens e Henry Oldenburg, segretario della Royal Society, e con Jan de Witt, capo dell'opposizione liberale agli Orange.
Fu l’esistenza di un uomo modesto e lieto, raccolto nella meditazione, schivo di onori, sprezzante della ricchezza, del tutto alieno da risentimenti e rancori, ma non privo di quelle passioni simbolo stesso della vita. Da rifiutato era ben consapevole di vivere in una società fanatica e intollerante, ma rimase sempre sereno, deciso a salvaguardare la propria tranquillità interiore, non volendo perdere la cordialità e la cortesia nei confronti di chiunque, ricchi o no, gente semplice o esimi dotti.
La prima opera filosofica composta da Spinoza fu un Trattato su Dio e su l'uomo e la sua felicità (noto ora con il nome di Breve trattato) che andò perduto e fu ritrovato e pubblicato verso la metà dell'800 in una versione olandese. Nel 1663 fu pubblicato il solo scritto di Spinoza apparso sotto il suo nome, i Princìpi di filosofia cartesiana, con un'appendice di Pensieri metafisici, nei quali venivano accennate le divergenze dell'autore da Cartesio. Nel 1670 comparve anonimo il Trattato teologico-politico che si proponeva di dimostrare che «in una libera comunità dovrebbe essere lecito ad ognuno pensare quello che vuole e dire ciò che pensa». Il libro fu subito condannato sia dalla Chiesa protestante che da quella cattolica. Intanto, egli veniva lavorando alla sua opera fondamentale, l'Etica dimostrata secondo l'ordine geometrico, che nel 1674 era terminata; tuttavia, Spinoza ne rinviò la pubblicazione perché essa ne avrebbe immediatamente provocato la condanna; sicché l'opera fu pubblicata solo dopo la sua morte, nel 1677, in un volume di Opere postume che comprendeva, oltre l'Ethica, un Trattato politico, un Trattato sull'emendazione dell'intelletto, entrambi incompiuti, e un certo numero di Lettere. Spinoza era ammirato dai filosi di tutta Europa, Leibniz per esempio gli fece visita personalmente
Morì di tubercolos ia soli 44 anni, il 21 febbraio 1677. Subito dopo la sua morte la sua filosofia venne unanimamente tacciata di "ateismo" (da ricordare che all'atto della pubblicazione il suo Trattato teologico-politico fu ritenuto empio e blasfemo sia dai cattolici che dai protestanti). Spinoza rappresentò l’uomo della tolleranza e della ricerca instancabile, l’avversario di ogni dogmatismo, di ogni chiusura intellettuale e morale, di ogni ortodossia teologica, ecclesiastica o politica che ostacoli o vieti la libertà di pensare e quella, non meno importante, di esprimere le proprie idee e di insegnare.
Opere principali: Breve trattato su Dio, sull'uomo e la sua felicità (1661); Trattato sull'emendazione dell'intelletto (1661); Trattato teologico-politico (1676); Etica dimostrata in ordine geometrico (1677).