Storia dell'Olanda
Storia di Rotterdam
Rotterdam con i suoi quasi 600 mila abitanti è la seconda municipalità dell’Olanda subito dopo Amsterdam e la più grande città del Zuid Holland, la provincia meridionale del paese.
La storia della città comincia verso il 900 circa, data a cui risalgono i ritrovamenti dei primissimi insediamenti, nella parte bassa del fiume Rotte. Una grande alluvione nel 1150 ne arrestò momentaneamente lo sviluppo e spostò l’attenzione verso la costruzione di dighe protettive, tra cui, nel 1260, anche quella sul fiume Rotte da cui la città prende il suo nome (Rotterdam significa appunto “diga sul fiume Rotte”).
Guglielmo IV d’Olanda garantì a Rotterdam lo status legale di città nel 1340, quando la città contava circa 2.000 abitanti. Fu nel 1350 che venne costruito il Rotterdamse Schie, un canale navigabile che collegava Rotterdam alle grandi e più sviluppate città del nord del paese, permettendole di diventare un porto di tramite tra queste ultime e paesi quali l’Inghilterra e la Germania e di conseguenza favorendone il lento processo di urbanizzazione.
Durante la guerra di Ottanta Anni con la Spagna, nel 1570 Rotterdam riuscì a rafforzare la sua posizione di porto commerciale, avvantaggiandosi della chiusura di altri porti di primaria importanza quali Anversa ed Amsterdam. Sull’onda di questa crescita vertiginosa, appena il pericolo della guerra scomparve, le mura difensive furono rase al suolo per favorire l’ampliamento sia della città che del porto.
L’importanza del porto di Rotterdam crebbe stabilmente fino a divenire la sede di una delle camere (che erano sei in tutto) della Compagnia Olandese delle Indie Orientali.
Rotterdam abbracciò la rivoluzione industriale del XIX secolo. L’introduzione dell’energia a vapore spinse enormemente le capacità produttive del porto: enormi gru a vapore ridussero drasticamente i tempi di carico e scarico delle merci, ottimizzando le attività portuali, mentre con l’applicazione delle più moderne tecnologie relative alle costruzioni in acciaio si costruirono ferrovie per il trasporto delle merci via terra.
La molla più potente per lo sviluppo della città fu data dalla costruzione della Nieuwe Waterweg (La nuova via d’acqua) nel 1872, che dava alla città un accesso diretto al Mare del Nord, consentendo l’ingresso al porto anche a navi di stazza particolarmente grande.
Nel 1898 fu costruito il grattacielo dal nome Witte Huis (la Casa Bianca) ispirato ai grattacieli per uffici degli Stati Uniti d’America e simboleggiante la rapida crescita e successo della cittadina. Il Witte Huis, con i suoi 45 metri di altezza, fu a suo tempo il più alto grattacielo d’Europa.
La depressione del 1930 colpì Rotterdam molto duramente portando disoccupazione e povertà senza precedenti, diverse furono inoltre le rivolte anche duramente represse. Tra mille difficoltà la città fu in grado di riprendersi solo verso la fine del decennio.
Le truppe tedesche invasero l’Olanda nel 1940, pianificando di poter conquistare l’intero paese in un sol giorno, ma, dopo aver incontrato un’inaspettata strenua resistenza (quattro giorni) piegarono definitivamente l’Olanda solo il 14 maggio bombardando Rotterdam e minacciando di continuare con i bombardamenti su altre città. Il centro della città fu completamente raso al suolo e ben 80.000 persone si trovarono senza casa.
Lo scultore franco-russo Ossip Zadkine si ispirò a questa tragedia cittadina per creare la sua opera d’arte dal nome “città senza un cuore” che è oggi considerato uno dei suoi lavori più importanti.
La ricostruzione avvenne negli anni tra il 1950 e il 1970 e si optò spesso per nuovi e più moderni stili architettonici, creando così quella curiosa mescolanza di stile moderno e classico che dà a Rotterdam il suo carattere architettonico così unico.
Rotterdam è al giorno d’oggi di vitale importanza per l’economia olandese: il suo porto, con i suoi 105 chilometri quadrati e le sue fiorenti industrie petrolchimiche e l’intenso traffico di cargo e containers, è il più grande porto d’Europa e fino al 2004 è stato anche il più grande porto al mondo, posizione strappata poi nel 2004 dal porto di Shanghai.