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La religione in Olanda

religioni in OlandaL’Olanda e’ da sempre stata caratterizzata da una moltitudine di religioni a rifletterne il carattere moderno e cosmopolita. Cio’ e’ vero ancor oggi, anche se il numero degli aderenti alle varie religioni e’ in costante declino e solo il 50% circa della popolazione olandese puo’ dirsi appartenente ad una religione, mentre il resto si definisce ateo.

In tempi antichi, come parte dell’Impero Romano, l’Olanda ne seguiva anche la religione, non rimanendo comunque immune anche da influssi provenienti dal Medio Oriente quali Giudaismo, Mitraismo, mentre il Cristianesimo giunse solo successivamente.
Durante il Medio Evo, i Paesi Bassi divennero un importantissimo centro per il Cattolicesimo conseguentemente all’istituzione della diocesi di Utrecht nell’anno 1000 che ne permise la diffusione soprattutto nelle provincie piu’ meridionali del Paese, dove e’ tutt’ora la religione piu’ diffusa.
Fu soltanto con la Riforma iniziata da Martin Lutero che l’Olanda comincio’ a dare un’organizzazione indipendente al proprio credo religioso, compito questo a cui fu spronata anche dalle aspre critiche mosse  agli eccessi della Chiesa Cattolica dall’umanista Erasmo da Rotterdam. Tuttavia fu soprattutto la terza ondata di Riformisti del XV secolo, guidata da John Calvin, ad avere un impatto profondo sull’ Olanda, tanto da portare alla fondazione di una nuova istituzione religiosa, quella della Chiesa Riformata d’Olanda.

Il Calvinismo si basa sulla completa fallibilita’ dell’uomo e sulla predestinazione della scelta di Dio circa chi sara’ stato salvato e chi invece dannato. In particolare il Calvinismo individuava nel benessere e nelle ricchezze terrene un segno della grazia di Dio e questo punto di vista si sposava particolarmente bene con le emergenti aspirazioni indipendentiste e commerciali del popolo olandese.
Fu proprio adducendo al pretesto di liberare i calvinisti olandesi dalla dominazione dei cattolici spagnoli che, nel 1572, Guglielmo il Silenzioso riuni’ gli stati olandesi sotto la corona degli Orange ed intraprese la Guerra di Ottanta anni con la Spagna.
L’intervento dell’Inghilterra contro la Spagna costrinse poi quest’ultima a ritirare le sue truppe dall’Olanda, avendo riconquistato soltanto i territori meridionali (l’attuale Belgio).
Fu proprio grazie a questo fortuito evento che si ebbe la massiccia emigrazione dei ricchi mercanti calvinisti dal Sud, occupato dai Cattolici, verso le province libere dell’Olanda e il conseguente grande afflusso di capitali che fecero si’ che l’Olanda entrasse nel suo periodo piu’ fiorente, definito come “l’eta’ dell’oro” durante cui fiorirono scienze, arti e soprattutto il commercio, portando l’Olanda a divenire una delle nazioni piu’ potenti del pianeta.
Memore delle guerre e delle violenze portate dagli scontri in tema di religione, l’Olanda pratico’ sempre una ferma tolleranza nei confronti di persone di altri credi ed apri’ i suoi confini a coloro che venivano perseguitati per motivi religiosi (fra cui esempi illustri furono i filosofi Descartes e Spinoza che vissero gran parte della loro vita proprio in Olanda).

Nel XIX secolo, non appena si materializzarono nuove tensioni  tra i principali credi religiosi, questi vennero affrontati attuando una soluzione tipicamente olandese: il “sistema dei pilastri”, o pilastrizazzione. Questo termine indica una vera e propria segregazione della societa’ olandese che venne divisa verticalmente in segmenti piu’ piccoli (o pilastri) a seconda delle diverse religioni o ideologie e che operavano in modo completamente separato ed autonomo l’una dall’altra. Una sorta di apartheid legalizzato quindi, ma scevro di pregiudizi razziali. Ogni pilastro aveva la propria specifica organizzazione e le proprie istituzioni sociali: partiti politici, scuole e universita’, giornali e sindacati. Cio’ porto’ anche a situazioni estreme in cui alcune persone non avevano nessuna occasione di contatto sociale con persone appartenenti ad altri pilastri.
I tre pilastri principali presenti nel paese erano Protestanti, Cattolici e Social-democratici. Chiunque non si fosse riconosciuto in uno di questi pilastri (atei e protestanti appartenenti agli alti strati della societa’) era libero di crearne uno proprio.
Il sistema dei pilastri venne messo in dubbio per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, ma le resistenze non poterono nulla contro un sistema cosi’ ben integrato all’interno della societa’ e che resistette infatti fino alle violente critiche mosse dagli emergenti partiti di sinistra negli anni ’60.
Il sistema dei pilastri puo’ dirsi ora scomparso, ma i suoi echi sono ancora ben radicati nel tessuto sociale e sono ancora visibili soprattutto nel modo in cui gli olandesi gestiscono le relazioni interpersonali.
A controbilanciare il sempre piu’ scarso interesse e fervore religioso degli olandesi c’e’ pero’ una forte ascesa dell’Islam, sospinta soprattutto dalle forti ondate migratorie provenienti da Turchia e Marocco nella seconda meta’ del Novecento e che viene visto come una sorta di pilastrizzazione moderna.

Articolo di Silvia Baldi

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